A Buenos Aires basta chiudere gli occhi e si sogna, trascinati dalla suadente melodia di un tango. Uomini e donne ballano avvinti da una magia che allo stesso tempo stordisce e seduce, una magia che non sempre si ripete. Il dolore in Argentina è travolgente, plateale, spettacolare: come l’amore. Amanti come animali che si accoppiano nel buio, le mani a cercarsi come artigli, le labbra come zanne a mordere la carne, perché dentro di loro c’è solo la fame.
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Il Porn Noir di Giuseppe Foderaro. Più di un genere, un’esperienza. Ricordo quando ne parlammo la prima volta due anni fa. Giuseppe riesce con l’abilità narrativa che gli va riconosciuta a ricreare un mondo torbido, affascinante, dove la morte e il sesso estremo diventano armi di seduzione senza essere volgari. In uno scenario esotico inserisce una trama a più voci che si uniscono in un unico gemito di piacere-dolore. Parola del Professionista.
(Stefano Di Marino)
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