L’interpretazione archeologica che diventa indagine letteraria è senz’altro un motivo suggestivo e avvincente, di cui l’autore ha fatto un uso magistrale e ben dosato, dimostrando uno stile proprio e una sua originalità, servendosi di un linguaggio fresco e presente ed evitando, così, di rincorrere il fantastico e il mistero di canonico richiamo, tipico di maestri del passato, partendo da autori ottocenteschi come Nathaniel Hawthorne e Théophile Gautier, per arrivare al nostro Umberto Eco.
Oscar Nicodemo su Gli Stati Generali

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